Quanto è bella o quant'è?
Domanda di: Naomi Riva | Ultimo aggiornamento: 7 novembre 2025Valutazione: 4.5/5 (40 voti)
Note d'uso: L'avverbio quanto si elide in quant' (con l'apostrofo) solo in alcune locuzioni come quant'è bello.
Quanto è bella come si scrive?
"Quant'è bella!" = "Quanto è bella lei/essa!". Nota che "essa" può riferirsi SOLO a un oggetto femminile (l'italiano è una lingua di genere: ogni nome ha un genere grammaticale). La versione maschile della stessa frase sarebbe "Quant'è bello!".
Quanto è bello come si scrive?
Quant'è bello!”), le grammatiche scolastiche più recenti registrano il fenomeno come di uso comune e quindi accettabile o comunque non sanzionabile, almeno nello scritto e nel parlato meno formali.
Quanto è vero o quant'è vero?
dire, è come dire: quant'è vero Dio, quant'è vero che sono al mondo, frasi asseverative. Frequente la locuz. quanto mai, che è propriam. un uso ellittico: mi sono divertito q.
Come è bella o com'è bella?
Sono valide entrambe. Prevale l'uso di com'è.
Tony Santagata - Quant'è bello lu primm'ammore
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Quando si usa bella?
Un bel ragazzo, un bel palazzo diventa bell' davanti ai nomi maschili singolari che cominciano con vocale. Un bell'appartamento, un bell'uomo. Al femminile singolare bella cambia in bell'amica quando il nome comincia con vocale. Completa la tavola.
Come è noto o com'è noto?
Non a caso nella lingua letteraria si è continuato a preferire la forma estesa, tanto che nessuna presenza dell'inciso ellittico “come noto” compare nel PTLLIN, il corpus dei cento romanzi del Premio Strega usciti dal 1947 al 2006, dove invece non mancano le occorrenze di quella completa (con come eliso): “com'è noto”.
Qual è o quant'è?
Dunque: quest'anno, quant'è bella ecc. (con l'apostrofo), perché sarebbero impossibili forme come quest mano, quant dista ecc. Invece qual è si scrive senza apostrofo perché qual può esistere anche davanti a parole inizianti per consonante, come nel detto “qual buon vento ti porta?”.
Come si scrive anch'io o anche io?
Assolutamente da non usare le forme c'ò, c'ài eccetera. Le stesse regole valgono anche per le elisioni di certe congiunzioni come anche, perché, finché, benché, per l'aggettivo indefinito qualche eccetera: anch'io, anch'egli, anch'oggi, bench'io, perch'io, finch'ebbe, qualch'altra.
Quando si scrive "quando è quanto"?
quando significa in quale momento, quando torni, quanto indica una quantità. E può essere un avverbio. quando viene prima del verbo quanto mi piace, quanto Costa come aggettivo o pronome, se è accanto al nome o se lo sostituisce, può essere interrogativo o esclamativo, quanto pane vuoi, quanto ne Hai, quanto cibo?
Si dice "bei ragazzi" o "bei ragazze"?
– Usiamo infine bei davanti a ogni altra consonante o gruppo consonantico: “bei ragazzi”, “bei tramonti”. – Il plurale femminile è sempre belle in ogni caso: “donne belle”, “belle donne”, “belle anime”, “belle specchiere”, “belle zie”.
Come si dice quando uno è bello?
attraente, avvenente (né ti mancherà un avvenente e tenero sposo [A. Verri]).
Come si scrive brav'uomo o bravuomo?
bravuomo - Treccani - Treccani.
Come si scrive questa estate?
"Quest'estate" si può riferire sia all'estate scorsa che a quella prossima. "Quest'estate sono stato in vacanza a Roma." Ma anche "Quest'estate andrò (o vado) in vacanza a Roma". È il tempo del verbo che distingue se la vicinanza sia nel passato o nel futuro. Quell'estate è generalmente nel passato.
Cosa è bella nell'analisi grammaticale?
L'aggettivo qualificativo bello presenta forme diverse per il singolare e il plurale maschili, a seconda della parola che segue. La scelta tra le varie forme del singolare (bello, bell' con ➔elisione e bel con ➔troncamento) e del plurale (bei e begli) segue le stesse regole che valgono per l'articolo determinativo.
Come si scrive neanche io o neanch io?
Può aggiungere una negazione ad altra precedente, espressa o sottintesa: «Non mi sono mosso di casa; e tu?» «Neanch'io» (= anch'io non); oppure serve a escludere proprio quello che sarebbe più facile credere o ammettere: neanche un bambino si lascerebbe ingannare in quel modo (= persino un bambino non ...); non ho ...
Che era o ch'era?
Non è obbligatoria in senso assoluto in nessuna di queste parole, ma è più frequente con alcune (questo, quello, di, che, se, si), molto meno con altre (pronomi personali), ed è comunque facoltativa: ch'era o che era, quell'immagine o quella immagine, m'avvisa o mi avvisa, d'avere o di avere.
Come si scrive "dov'è"?
“Dov'è” è più naturale perché evita l'incontro di vocali uguali, ma come succede praticamente in ogni caso puoi ignorare l'elisione per enfatizzare quella parte della frase. Se non hai bisogno di essere enfatico io userei “dov'è” / “cos'è” / “com'è” etc.
Come si scrive "quanto è bello"?
Note d'uso: L'avverbio quanto si elide in quant' (con l'apostrofo) solo in alcune locuzioni come quant'è bello.
Qual è la lingua più difficile al mondo?
Il cinese mandarino è spesso considerato la lingua più difficile al mondo per diversi motivi: il primo, certamente, riguarda la sua scrittura, che utilizza moltissimi caratteri (hànzì), ognuno con un significato e una pronuncia specifici da memorizzare: infatti, non si può dedurre la pronuncia dal solo carattere, e ...
Qual è la forma femminile corretta di "quale"?
Qual è/qual'è: la forma corretta è la prima, senza apostrofo (e indipendentemente dal genere maschile o femminile a cui quale si riferisce: “qual è la verità?”, “qual è il trucco?”. Infatti l'omissione di e in quale rappresenta un troncamento (o apocope), non un'elisione.
Come scrivere nessuno?
I composti di uno, come ciascuno, taluno e appunto nessuno «non si apocopano più in italiano moderno» quando sono usati come pronomi (sempre Serianni, cap. VII, par.
Qual è vs qual è?
La grafia corretta nell'italiano contemporaneo è qual è, senza apostrofo. La grafia qual'è, anche se molto diffusa, è scorretta, perché non si tratta di un caso di ➔elisione, ma di ➔troncamento, dal momento che qual esiste come forma autonoma. Do un'occhiata alla casa e capisco qual'è la camera (F.
Qual è sgroi?
Il linguista Salvatore Claudio Sgroi appoggia senza riserva la possibilità di apostrofare, poiché, a suo modo di vedere, si tratta di elisione, quindi la grafia qual'è sarebbe corretta. Perché Sgroi (ma anche altri linguisti prima di lui) appoggia la tesi dell'apostrofo?
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