Si dice "Li ho visti" o "gli ho visti"?
Domanda di: Evita Basile | Ultimo aggiornamento: 7 aprile 2025Valutazione: 4.4/5 (44 voti)
Ad esempio, dire “Gli ho visti” è sbagliato; la forma corretta è “Li ho visti”, perché ci si riferisce direttamente a un gruppo di persone (oggetto diretto). In sintesi, usa “gli” per indicare “a lui” come complemento indiretto e “li” per indicare un complemento oggetto plurale maschile.
Quando si dice gli o li?
Dunque, gli e li hanno funzioni ben diverse: gli ha funzione di oggetto indiretto maschile singolare (equivalente alla forma tonica 'a lui'), li ha quella di oggetto diretto maschile plurale (equivalente al pronome loro tonico).
Quando si dice le o gli?
Quando il complemento di termine fa riferimento ad una forma maschile , allora si usa -gli . ES: "Quando mio papà torna dal lavoro, corro a fargli le coccole!" Quando il complemento di termine fa riferimento ad una forma femminile , allora si deve usare -le.
Come si dice gli adoro o li adoro?
Li adoro / Gli adoro? RISPOSTA: Li adoro, perché adorare regge il complemento oggetto (li) e non il complemento di termine (gli, loro).
Quando usare io gli?
Gli articoli determinativi in italiano sono: il, lo (maschile singolare; al posto di lo, si usa l' davanti a parole che iniziano con vocale, con la “s + consonante”, e con le consonanti x, y, z, pn, gn, ps); i, gli (maschile plurale; gl' è abbastanza raro); la (femminile singolare; l' con parole inizianti per vocale e ...
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Dove li hai presi o dove gli hai presi?
Ecco la risposta: gli ha funzione di oggetto indiretto maschile singolare (equivalente a lui) li ha quella di oggetto diretto maschile plurale (equivalente al pronome loro)
Come si dice fagli gli auguri o falle gli auguri?
fagli il solito trattamento – fagli lo sconto del 20 – fagli gli auguri – fagli un po' di feste quando arriva – fagli un bel lavoretto – sì, fagli l'inchino addirittura! fai la cosa giusta – fai la distinta - fai la nanna, bambin, fai la nanna mio tesor - fai tu la cena una volta tanto!
Cosa li aspetta o cosa gli aspetta?
Gli uomini – gli animali – gli zoccoli – gli zuccheri – gli amici – gli ospedali – gli infermieri – gli autobus. “Li” è un pronome plurale con valore di complemento oggetto e può riferirsi sia alle persone che alle cose, sempre plurale. Non si apostrofa mai.
Quando si usa gli al plurale?
Per riassumere, l'uso di gli in luogo di loro, a loro, a essi e a esse è da considerare senz'altro corretto (Ora vado dai tuoi amici e gli dico che la devono smettere di fare chiasso), tranne che, forse, nel caso di registri altamente formali (Il parroco espresse loro le sue più sentite condoglianze).
Come si scrive "li ho comprati"?
- Hai comprato i biscotti? - Sì, LI ho comprati. Se invece il pronome è usato come complemento indiretto, di termine (corrisponde a = a loro, a essi), allora è GLI. - Hai telefonato a Gianni e Pinotto? – Sì, GLI ho telefonato.
Come si scrive "hai portato"?
Li, pronome personale atono diretto: hai portato a casa i bambini? (complemento oggetto) = li hai portati a casa? E che cosa gli hai detto? (in quest'ultimo caso, scelgo gli, pronome personale atono indiretto = che cosa hai detto a loro).
Quando si usa gli è li?
“Gli” si usa quando si intende riferirsi indirettamente a una persona maschile, nel ruolo di complemento indiretto (di termine). Esempio: “Gli ho telefonato” (a lui). “Li” si usa quando ci si riferisce a un gruppo di persone o cose maschili come complemento oggetto. Esempio: “Li ho incontrati ieri” (i ragazzi).
Come si dice ti ho vista o ti ho visto?
Con i pronomi atoni di prima e seconda persona singolare e plurale (mi, ti, ci, vi) in funzione di oggetto diretto non c'è l'obbligo ma la possibilità di concordare. Se parliamo a una ragazza, possiamo dire sia “Ti ho vista ieri sera al concerto” sia “Ti ho visto ieri sera al concerto”.
Come si scrive adoro o l'adoro?
2. “Lo adoro”. Se non vuoi rischiare fraintendimenti e vuoi evitare la sfera dell'amore, puoi sostituire l'espressione “Lo amo/ La amo” con “Lo adoro o la adoro”.
Quando si usa le o gli?
Quando il complemento di termine fa riferimento ad una forma maschile , allora si usa “gli”. Esempio: “Quando mio padre torna a casa, corro a fargli le coccole”. Quando invece il complemento di termine fa riferimento ad una forma femminile, allora si deve usare il pronome “le” .
Come si scrive "li dentro"?
Si unisce con verbi di quiete e di moto verso luogo: sta' lì (o mettiti lì) e non ti muovere; mi trovavo lì per caso; mi fermai lì due giorni; tornò lì più volte; guardate lì; spesso è meglio determinato da complementi o avverbî: lì vicino, lì accanto, lì sopra, lì dentro, lì fuori; lì nell'angolo, lì sopra la ...
Che mi spetta o che mi aspetta?
Quando si taglia una torta o si divide un bottino a ciascuno spetta una parte (o una fetta). Se qualcuno chiedesse: “Dammi la parte che mi aspetta” commetterebbe un errore. Perciò non diamogli niente.
Come si dice gli analisi o le analisi?
Siamo di fronte, infatti, di un sostantivo femminile. Per usare il plurale corretto di “analisi” bisognerà quindi usare l'articolo determinativo femminile: le analisi.
Come si dice quando uno fa gli auguri in ritardo?
Tanti auguri in ritardo!". "Mi dispiace per il ritardo, ma spero che il tuo compleanno sia stato fantastico come lo sei tu. Ti auguro gioia e amore, sempre". "Ti prego di perdonarmi per il ritardo, ma sappi che sei molto importante per me.
Come si risponde a chi ti fa gli auguri?
Si può fare di meglio che rispondere con una semplice emoji per dire "grazie degli auguri" nel giorno del proprio compleanno. Ecco qualche idea. Il giorno più bello dell'anno è finalmente arrivato: è il vostro compleanno e siete sommersi da tantissimo affetto. Dopotutto, fa sempre piacere ricevere messaggi di auguri.
Quando si dà del lei ad un uomo si usa gli o le?
Il pronome allocutivo lei, che una volta andava in coppia con l'ormai disusato ella, vale tanto per il maschile quanto per il femminile. Sappiamo la sua origine: esso entrò nell'uso nei primi del Quattrocento, e il fenomeno si generalizzò nel secolo successivo per influsso dello spagnolo.
Come si scrive "ne uno ne l'altro"?
Come abbiamo visto, “c'è” è la forma contratta di “ci” seguito dal verbo “essere”; ma in questo caso “né” con l'accento acuto è una congiunzione. ESEMPIO: Cercavo il direttore o il suo assistente. Mi dispiace ma non c'è né l'uno né l'altro.
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