Su esortativo con accento?

Domanda di: Cosetta De rosa  |  Ultimo aggiornamento: 6 dicembre 2021
Valutazione: 4.6/5 (34 voti)

Diciamo che quel sù avverbiale esortativo, secondo Bacchelli richiedeva l'accento per indicare un tono di voce, un'intonazione forte della battuta. E se non bastasse a giustificarlo, allora consideriamo quel sù un'ellissi di orsù, interiezione che, questa sì, vuole l'accento.

Come si scrive di del verbo dire?

Per scrivere l'imperativo del verbo dire l'unica forma corretta è DI', con l'apostrofo. Di' è l'imperativo presente (seconda persona singolare) del verbo dire.

Come si scrive se guardi in su?

Se, invece, il su era un avverbio l'accento non è errato, anche se si preferisce non segnarlo: vieni subito sù (avverbio) o su; ridiamoci sù. Guardi, in proposito, cosa scrive il DOP, Dizionario di Ortografia e di Pronunzia.

Quando si usa di con accento?

Di indica la preposizione semplice. Di' (con apostrofo) è la seconda persona singolare dell'imperativo del verbo dire, l'apostrofo segnala il troncamento della "-ci" di dici. Dì (con accento) è invece il sostantivo maschile derivato dal latino diem "giorno", usato soprattutto in ambito letterario e poetico.

Che ha accento?

– È la cong. che, adoperata col senso di perché (interrogativo o causale), e scritta con l'accento perché pronunciata con tono vibrato: padre mio, ché non m'aiuti? (Dante); teneva le mani in tasca ché sentiva freddo. che¹ /ke/ cong.

Trovate 28 domande correlate