Cosa sono e da dove provengono le microplastiche?

Dove si trovano microplastiche?

Microplastiche primarie e secondarie

Ne sono un esempio le microparticelle rilasciate dai capi di abbigliamento durante i lavaggi, quelle derivate dall'usura degli pneumatici e quelle che si liberano durante l'uso di alcuni prodotti cosmetici come gli scrub, i dentifrici o alcune creme.

Chi produce le microplastiche?

L'origine delle microplastiche è legata allo smaltimento scorretto di oggetti di grandi dimensioni come buste di plastica, reti da pesca e bottiglie, ma anche allo sversamento in mare dei residui del lavaggio dei capi sintetici, all'abrasione degli pneumatici durante la circolazione stradale e alle microplastiche che ...

Cosa possiamo fare per evitare le microplastiche?

Quali alimenti contengono microplastiche?

La contaminazione da microplastiche negli alimenti possiamo ritrovarla in pesci e molluschi, alghe, nel sale, nell'acqua di rubinetto e perfino quella in bottiglia.

Come arrivano a noi le microplastiche?

Le microplastiche primarie derivano da 3 fattori principali, lavaggio di capi sintetici (35% microplastiche primarie), abrasione degli pneumatici delle macchine (28%) e infine inserimento in cosmetici, dove sono inserite per le loro proprietà abrasive (2%).

Cosa sono le microplastiche riassunto?

Le microplastiche sono dei minuscoli pezzi di materiale plastico, solitamente inferiori ai 5 millimetri.

Come entrano le microplastiche nel nostro corpo?

Queste riescono a penetrare nel corpo umano attraverso le vie aree, finendo nell'apparato respiratorio e nel circuito ematico, oppure nell'apparato digerente attraverso il cibo. Le quantità rilevate, fortunatamente, al momento sono basse e si attestano su 1,6 microgrammi per millimetro.

Quali sono gli effetti negativi delle microplastiche?

Tuttavia, studi sperimentali hanno dimostrato che, una volta assorbite, le MP si accumulano in fegato, reni e intestino con la capacità di provocare stress ossidativo, problemi metabolici, processi infiammatori, nonché danni ai sistemi immunitario e neurologico.

Quante microplastiche ingeriamo?

Infatti, dicono i ricercatori «abbiamo stimato che globalmente, in media, gli esseri umani ingeriscano tra gli 0,1 e i 5 grammi di microplastiche alla settimana attraverso vari tipi di esposizione». Dunque il dato dei 5 grammi c'è, ma è l'estremo superiore dell'intervallo fornito dal team di Newcastle.

Qual è il principale alimento attraverso cui ingeriamo plastica?

Qual' è il principale alimento attraverso cui ingeriamo microplastiche? L'acqua. Il ciclo dell'acqua potabile non viene risparmiato da questo inquinamento che si trova nelle acque reflue e negli scarichi industriali, ma anche nelle stesse bottiglie di plastica.

Quanto durano le microplastiche?

Purtroppo però, si tratta di un materiale molto resistente se disperso nell'ambiente e se per riciclarlo correttamente bastano pochi mesi, nell'oceano una lattina può impiegare anche più di 200 anni per degradarsi (NOAA, Woods Hole Sea Grant).

Che fine fanno le microplastiche?

Le microplastiche presenti sulle strade, nei parcheggi o in altre aree urbane possono essere trasportate via dalle acque piovane e raggiungere i sistemi di drenaggio, che a loro volta possono scaricarle nei bacini d'acqua circostanti, come fiumi, laghi o oceani.

Che malattie portano le microplastiche?

Il nuovo studio, coordinato dall'Università della Campania Luigi Vanvitelli, non solo mostra la presenza di plastiche microscopiche nelle placche ateriosclerotiche ma, per la prima volta, ne ha dimostrato la pericolosità per la salute, ovvero un rischio significativamente aumentato di infarto, ictus e morte prematura.

Quanta plastica abbiamo nel sangue?

Dunque, future ricerche che includessero ulteriori polimeri potrebbero far salire la percentuale di positività alla plastica. Lo studio forniva come concentrazione media della somma di tutte le microplastiche nel sangue il valore di 1,6 microgrammi per millilitro.

Come si sono formate le microplastiche?

A differenza di quelle primarie, le microplastiche secondarie si formano in seguito all'alterazione di prodotti in plastica. Questo avviene ad esempio quando la plastica finisce in mare e si inizia lentamente a degradare sotto l'effetto del Sole e del mare.

Come eliminare le microplastiche dall'acqua?

Bollire l'acqua del rubinetto prima di usarla per cucinare o berla è un semplice ed economico metodo per eliminare eventuali residui di microplastiche o nanoplastiche. Le microplastiche sono ovunque: nei tessuti cardiaci umani, in quelli grassi e polmonari di balene e delfini, e perfino nella cacca dei neonati.

Come la plastica inquina l'aria?

Nell'aria, le piccole particelle di plastica sono considerate al pari delle polveri fini, le quali possono essere inalate e, ad alte concentrazioni, sono nocive per la salute. A secon- da delle dimensioni della particella, le polveri fini sono designate come frazione PM10 (inalabile) o PM2,5 (respi- rabile).

Qual è la tipologia di polimero che si trova in percentuale maggiore nel nostro sangue?

Le particelle che scorrono nel sangue dell'80% del campione esaminato dagli autori dello studio olandese sono composte per lo più da Pet (i polimeri usati per le bottiglie di plastica di acqua e bibite), polistirene utilizzato per il packaging degli alimenti, e polietilene.

Quali sono le plastiche più pericolose?

1 PET o Polietilene Tereftalato

Ma gli ultimi studi rivolti proprio al PET, dimostrano che è molto pericolosa per il suo riuso, in quanto tende a deteriorarsi nel tempo e di conseguenza rilascia particelle di ANTIMONIO, un metallo altamente tossico!

Quante microplastiche ingeriamo al giorno?

Una persona di età inferiore a 18 anni, assume in media 553 particelle di microplastiche al giorno corrispondente a 184 nanogrammi, mentre un adulto ne ingerisce 883 corrispondenti a 583 nanogrammi.